Tendenza in forte crescita, il turismo enogastronomico è oggi parte integrante dell’attuale concetto di viaggio d’esperienza.
Tutto si dipana intorno a percorsi che vanno a stuzzicare gusto e palato dei turisti: accanto alla classica visita ai monumenti e alle bellezze naturali si affianca il pieno appagamento del gusto attraverso la valorizzazione e degustazione dei prodotti tipici del territorio.
Il cibo diventa tradizione, identità, condivisione. Un intreccio di esigenze primarie, identità culturali e scoperte sensazionali che conducono ad un viaggio teso alla riscoperta delle proprie radici.
Se è vero che un evento, un viaggio, un luogo acquista importanza per i ricordi e le suggestioni che trasmette, attraverso la passeggiata enogastronomica organizzata in collaborazione con Slow Food Campania e Basilicata e la collaborazione di alcuni tra i migliori produttori di tipicità locali, Direzione Turismo vuole offrire la possibilità di comprendere in maniera pratica l’importante legame tra territorio, identità e brand.
Un momento di relax e di riflessione per assaporare il territorio direttamente nel piatto, assaggiarne la consistenza, annusarne i profumi, capirne la provenienza, andando alla ricerca di ciò che più ci emoziona.
Durante la passeggiata enogastronomica di
Direzione Turismo potrete degustare:
I Ceci di Cicerale
Legume originario dell’Asia occidentale e arrivato in occidente migliaia di anni fa ha trovato un territorio di elezione sulle colline che circondano il piccolo paese di Cicerale, nel Cilento.
L’accostamento del nome alle terre di Cicerale testimonia una produzione importante. Ancora oggi nei terreni di Cicerale si produce una varietà locale di piccoli ceci rotondi, dal colore leggermente più dorato rispetto a quelli comuni, con sfumature nocciola chiaro, e dal sapore intenso. A causa di una raccolta molto faticosa sul territorio sono pochissimi i produttori che portano avanti questa coltivazione e mantengono con il passare degli anni la semente dell'originale del cece di Cicerale. Tra questi il Casale Denazzano.
I fagioli di Controne
La tradizione di coltivare fagioli a Controne si tramanda da centinaia di anni e le tipologie messe a dimora dai contadini del luogo sono ancora oggi variegate: c’è il fauciariello (di colore terreo e con piccole striature, la cui forma ricorda la falce), il lardariello, il suscella e il minichella tutti di colore terreo-bruno e leggermente picchiettati.
La tipologia che ha reso Controne famosa e che si è ottimamente adattata nei secoli è l’ecotipo bianco: un fagiolo piccolo dai semi bianchissimi, di forma tondeggiante e leggermente ovoidale, senza macchie né occhi. Lo si può gustare al tozzetto (una fresella condita con olio extravergine e fagioli lessi) oppure con la scarola, come condimento delle làgane (una pasta fresca fatta in casa) o ancora nella pasta e fagioli, come promosso dall’Azienda Agricola Agrimell.
Salsiccia rossa di Castelpoto
Prodotto dalla lavorazione particolarmente laboriosa e complessa, la salsiccia rossa è prodotta ancora in tutte le famiglie di Castelpoto, ma solo quella dei produttori del Presidio Slow Food viene fatta seguendo un disciplinare rigoroso che stabilisce norme precise anche per l'alimentazione dei suini. La modalità di consumo più comune è a fettine con un buon pane casereccio, cosi come proposto dalla Fattoria Muccio. A Castelpoto si è soliti mangiarla anche fresca, cotta alla brace o come condimento dei fusilli fatti a mano.
Papaccella Napoletana
La papaccella napoletana è un peperone, dalle bacche piccole, un poco schiacciate e costolute (ecco perché si dice riccia), molto carnosa e saporitissima: ideale per le conserve tradizionali sottaceto oppure sottolio. Piccole e con bacche dai colori decisi, le papaccelle possono essere consumate fresche, arrostite, saltate in padella, oppure al forno, farcite con il classico ripieno di tonno o alici salate, olive, mollica di pane, uvetta, pinoli, pomodorini del piennolo e capperi. Le bacche conservate sotto aceto di vino rosso rappresentano invece l’ingrediente principe dell’insalata di rinforzo, tipico piatto delle feste natalizie partenopee.
Pera Signora della Valle del Sinni
La pera più interessante e diffusa nella zona della Val Sinni è la Signora o Signura, una pera piccola, di peso variabile da 35 a 60 grammi, di colore giallo alla raccolta e screziature rosso intenso che si sviluppano sull’epidermide con la sovra maturazione. Delicata nel profumo e nella consistenza, è ottima da mangiare al momento della raccolta oppure per la trasformazione in marmellate, cosi come proposto dalla Masseria del Maresciallo.
Paccheri allo Scarpariello
La Dieta Mediterranea è la somma di culture diverse e del loro piacere di convivere, anche intorno ad un piatto.
La pasta artigianale ,l’olio extravergine d’oliva , il pomodoro con il suo ricco manto rosso si fondono perfettamente nel pacchero allo scarpariello proposto da Vivandera: ensemble di passione, buon cibo, amore per la cucina e per la qualità della vita.
Dolci tipici
L’antica arte pasticciera, la cura e ricerca del dettaglio estetico, l’esaltazione di sapori e la qualità dei prodotti utilizzati, fanno dei dolci della Bakery Les Sens il giusto connubio tra innovazione e tradizione, tra valorizzazione e riscoperta del territorio, vera oasi di dolcezza.